L’Italia si sta muovendo con passi decisi verso un futuro più sostenibile e inclusivo. La novità del momento è il **Reddito Energetico 2024**, un’iniziativa che promette di essere un faro di speranza per molte famiglie italiane che lottano contro la povertà energetica

Cos’è il Reddito Energetico 2024?

Il Reddito Energetico è una misura di supporto economico destinata a quei nuclei familiari che si trovano in una situazione di disagio economico. L’obiettivo è duplice: da un lato, aiutare queste famiglie a ridurre le bollette energetiche; dall’altro, incentivare l’uso di energie rinnovabili, in particolare attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici

Chi può beneficiarne?

Possono accedere al Reddito Energetico le persone fisiche aventi i seguenti requisiti:

Appartenenza a nucleo familiare con ISEE inferiore a 15.000 euro, oppure inferiore a 30.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico.
Titolarità di un valido diritto reale su coperture e/o superfici di edifici, unità immobiliari e/o relative pertinenze, ovvero su aree e spazi pertinenziali ove andrà realizzato l’impianto fotovoltaico.
Essere intestatari del contratto di fornitura di energia elettrica delle utenze di consumo asservite alle unità immobiliari di residenza anagrafica del nucleo familiare.

Quali sono gli interventi ammissibili?

Gli interventi ammissibili includono l’installazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo. Ciò significa che le famiglie potranno produrre energia per il proprio uso domestico, riducendo così la dipendenza dalla rete elettrica nazionale e i costi associati.

Come funziona?

Il fondo è gestito dal **Gestore dei Servizi Energetici (GSE)** e prevede una dotazione di **200 milioni di euro**, suddivisi equamente tra il 2024 e il 2025. L’80% delle risorse è riservato alle regioni del Sud Italia, mentre il restante 20% è destinato alle altre regioni e province autonome.

Per maggiori informazioni e per capire come accedere a questo beneficio, è consigliabile rivolgersi direttamente al GSE o consultare le fonti ufficiali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.